COME DIVENTARE GUARDIANO DI UN FARO (part time) Di Massimo Dallaglio
Amate l'isolamento e il total relax? Basta affittare uno degli 11 fari storici della Croazia,
messi a disposizione dalla compagnia statale Plovput ai turisti. Sorgono tutti in posizioni privilegiate, su isole o su
promontori della costa, immersi nella natura ed isolati dai centri
abitati. Come quello di Palagruzza, che guarda in faccia ai marosi,
oppure quello di Velirat, circondato da un bosco, o quello solitario
dell'isolotto di Perec, lungo la costa istriana. Visti i pochi posti a disposizione la lista d'attesa è
lunga, ma ne vale la pena, ideale per chi voglia tenersi lontano da turisti e rumore.
Magari per scrivere in pace un libro di memorie o quel romanzo
d'avventura che avete sempre sognato... Ma c'è anche chi lo vorrebbe fare di professione!
GUARDIANO DI UN FARO PART TIME IN CROAZIA:
www.plovput.hr
Ente del Turismo Croato
www.croazia.com
www.ruralretreats.co.uk
FARO DI CAPO SPARTIVENTO - Per chi ama il lusso...
Comune di Domus de Maria (Cagliari) www.farocapospartivento.com Possibilità di affitto settimanale dell'intero faro e e anche pernottamenti giornalieri. L'antico faro è stato trasformato in una luxury guesthouse. Una trasformazione avviata nell 2006, sulla falsa riga delle lanterne storiche della Scozia, Croazia e Norvegia. Così è tornata ad essere Capo Spartivento, dopo 30 anni di abbandono. Con sei camere improntate al bianco, tra l'etno e il design, si accompagna a lampadari di cristallo bianco, alla terrazza di teak e all'idromassaggio vista rocce. Con piscina a effetto infinity idealmente rivolta all'Africa.
 
GUARDIANO DI UN FARO DI PROFESSIONE
Marina militare subissata da richieste per guardiani di faro
Tutti
vogliono fare il guardiano del faro. La Marina Militare - che gestisce
circa 1.500 "segnalamenti marittimi" di vario tipo, dalle boe luminose
ai fari monumentali, lungo gli 8.000 chilometri di coste italiane - e'
subissata di e-mail, lettere e telefonate in cui si chiede come si fa a
diventare 'farista'.
Le richieste arrivano da tutta Italia:
c'e' la coppia di coniugi in pensione, che si offre per custodire un
"qualsiasi faro sperduto", oppure l'insegnante di pianoforte di 39
anni, che si dice "incantato dalla natura" e che sogna di prendersi
cura di "questa - parole sue - affascinante sentinella dell'infinito".
Un'occupazione che resiste, nonostante la tecnologia Il
problema e' che - considerata soprattutto la sempre maggiore
automazione dei fari - gli sbocchi professionali in questo campo sono
ridotti. Ma una possibilita', per chi davvero coltiva questa
aspirazione, in fondo c'e'.
In Italia 161 faristi Per
gestire i fari e i segnalamenti marittimi affidati alla Marina, spiega
il capitano di vascello Antonio Peca, sono oggi impiegati una
cinquantina di militari e 362 civili, di cui 161 hanno la qualifica di
faristi. Quest'organico si occupa anche, e soprattutto, dei 128 "fari
di altura principali", cioe' quelli tradizionali, che fino a qualche
decennio fa erano quasi tutti abitati. Ora lo sono solo in parte: la
causa principale dell'abbandono da parte dell'uomo sta appunto
nell'automazione dei meccanismi (29 di queste strutture sono
addirittura telecomandate) che non richiede piu' una assistenza
quotidiana, ma una semplice manutenzione periodica.
Non c'è un concorso da oltre 20 anni Il
numero necessario di "guardiani del faro" (tutti civili) si e' dunque
ridotto; l'avvicendamento di personale e' avvenuto per lo piu'
all'interno dell'amministrazione della Difesa e di fatto sono molti
anni, piu' di venti, che non si bandisce un concorso pubblico anche per
questa qualifica.
Presto 20 nuovi faristi "Ma a breve -
spiega Peca, che e' capo reparto fari della Marina militare - qualcosa
potrebbe cambiare. Nei prossimi cinque anni avremo bisogno di 20 nuovi
faristi ed e' possibile che, per reperirli, si ricorra ad un concorso
pubblico. Certo, non parliamo di grandi numeri, ma questo e' un
mestiere che potremmo definire d'elite, per pochi. Non si richiedono
competenze speciali, e' vero, ma occorre un'attitudine particolare.
Bisogna sapersi adattare, ed anche dal punto di vista economico non e'
la professione piu' remunerata del mondo: ma a chi piace - aggiunge -
puo' dare enormi soddisfazioni".
Un mestiere che si tramanda da decenni Del
resto, che in un faro si viva bene lo dimostra il fatto che per molti
decenni il mestiere si e' tramandato di padre in figlio, ed e' sempre
triste - oltre che una piccola tragedia familiare - abbandonarne uno
per sempre. I fari a gas non esistono piu', quelli piu' isolati e
marginali ormai sono disabitati (ma non tutti: basta pensare al faro di
Capocaccia, sempre in Sardegna), pero' il farista continua ad essere,
nell'immaginario collettivo, un personaggio romantico, dal fascino
letterario. E a volte e' davvero cosi'.
Il comandante Peca,
che e' un ufficiale di Marina di lunga esperienza, ricorda con
ammirazione il farista di Capo Bellavista, "un pittore di talento che
ha dipinto tutta la torre, naturalmente all'interno", oppure
quell'altro, "un tenore con ottime doti". Ricorda la farista di Torre
Preposti, l'unica donna che ha scelto questo mestiere difficile ("vive
da sola, non e' sposata"), e quell'ufficiale della Marina Mercantile in
carriera che a suo tempo scelse di abbandonare tutto per fare il
guardiano del faro a Palinuro.
Per gli inglesi una fantasia erotica La
molla che spinge tutti e' la voglia di dare un calcio per sempre al
caos delle citta', ma non e' escluso che qualcuno sia stato influenzato
da un recente sondaggio inglese, secondo cui la piu' gettonata e
trasgressiva fantasia erotica femminile e' "fare l'amore in un faro con
un uomo sposato".
FONTI: www.marina.difesa.it www.farodihan.it
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Dal 1907 LA TUA SSICURAZIONE VIAGGI
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STUDIARE E LAVORARE ALL'ESTERO
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TRASFERIRE DENARO ALL'ESTERO
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