TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE ALLE FIJI: (Lautoka) Ivan e Anna Pisoni, da oltre 10 anni vivono a Lautoka: il contatto ideale per Fiji e Tonga! Di Massimo Dallaglio 09/01/2012
Cosa ci ha spinti alle Fiji?
E' un storia un po' lunga e neanche poi tanto allegra.
La decisione di
trasferirsi alle Fiji e' stata dei miei. I miei genitori avevano
un'azienda nella quale producevano articoli promozionali per grandi
ditte tipo Procter & Gamble o Pavesi.
Nella meta' degli anni 90, quando iniziava a sentirsi la crisi e queste
grandi ditte iniziavano a guardare alla Cina per prezzi di produzione, i
miei si stavano stufando di lavorare praticamente 24 ore al giorno solo
per tenersi i clienti stretti e quando il lavoro inizio' a calare
iniziarono a valutare l'idea di cercare un posto nel mondo dove fare una
vita piu' calma. Durante una delle loro vacanze si trovarono nelle
Isole Lau (Fiji) e mia madre si innammoro' sia del posto che della gente
sempre sorridente e amichevole.
Fu in quell'occasione che i miei accarezzarono l'idea di trasferirsi a
Fiji ed aprire un piccolo resort. Dopo un altro paio di viaggi alle Fiji
scelsero una spiaggia sull'isola di Waya e iniziarono le trattative per
diventarne proprietari. Dato che certe trattative a Fiji possono durare
diversi mesi, tornarono in Italia e iniziarono a convincere me (che al
tempo stavo facendo il militare).
Beh, c'era poco da convincere.
|
Ci è voluto poco a convincermi... Io avevo smesso di studiare in 3' liceo e dopo aver lavorato per IBM come disegnatore CAD e come DJ per diversi locali, mi sarei trovato a spasso dopo la Naia, quindi mi feci convincere e decisi di seguirli con la mia ragazza del tempo (che mi lascio' dopo qualche anno a Fiji... ma questa e' un'altra storia). Purtroppo mio fratello al tempo era minorenne e non aveva scelta.
Partimmo per le Fiji il 29 Gennaio del '96, dopo aver messo in vendita casa nostra, l'azienda con i macchinari e spedito un container contenente tutti i nostri affetti piu' cari, mobili, abiti, attrezzi, libri di cucina, etc...

I primi mesi furono uno scontro con la realta'. Tutto era diverso. E' proprio vero che le Fiji sono dall'altra parte del mondo. In molti sensi, e per realizzare l'idea del resort, dovevamo sempre aspettare i permessi ed avere le carte in regola (permessi di soggiorno, finalizzazione dell'acquisto della terra, permesso di costruire e molti altri). Quindi ci siamo trovati a dover spendere del tempo a Lautoka, citta' piu' vicina all'isola di Waya. I miei non avevano mai speso molto tempo sull'isola principale (Viti Levu) dove ci sono gli uffici governativi e i collegamenti alle isole ed al mondo esterno, e la vita su quest'isola e' completamente diversa dalle isole che avevano visitato precedentemente i miei. La gente delle citta' delle Fiji non e' cosi' amichevole come quella dei piccoli villaggi o delle isole, c'e' il traffico, la burocrazia era lentissima e le spese non erano poche. Oltre tutto abbiamo dovuto affittare una casa per non passare diversi mesi in hotel (e spendere ancora piu' soldi) e quello fu propio un incubo. Le case in affitto a Lautoka erano sporche, tenute male e abbastanza care ma cio' non ci fermo'. Ti ricordo che ormai non potevamo tornare in dietro e cio' abbasso' un po' il morale di tutti creando un clima teso all'interno della famiglia.
Trovata la casa meno peggio ci mettemmo 2 settimane a disinfettarla e a prepararci a ricevere il container che arrivava dall'italia con le nostre cose, la nostra piccola Italia.

A peggiorare le cose fu' la distruzione del sogno del resort. A causa del Ministro della Terra, che ci chiese 3 volte il valore dell'isola in mazzette solo per darci il permesso di comprarla (cosa che oggi, grazie al regime militare anti corruzione non succede). A quel punto, mio padre non ci vide piu' e decise di rivoluzionare il nostro essere a Fiji convincendo il Ministro del Commenrcio e Industria a darci il permesso per aprire una falegnameria/ingegneria utilizzando la sua esperienza di falegname modellista ed ingegnere meccanico fermando la vendita dei macchinari dell'azienda in italia e portando tutto a Fiji in altri 3 container.
Qualche mese dopo, mio padre con mio fratello, aprirono la GPS (Global Premium Service) che oggi e' una delle aziende leader nel settore del completamento di case e hotels. Io, che non ne volevo sapere di lavorare in una ditta (con mio padre e mio fratello), decisi di aprire un ristorante-pizzeria-internet cafe' (era il primo Net Cafe' delle isole del Sud Pacifico, chiamato THE LAST CALL) con mia madre e la mia ex che funziono' anche bene fino al colpo di stato del 2000 dove, per problemi di coprifuoco, ci vedemmo costretti a chiudere per mancanza di clienti. Lo stesso anno la mia ragazza mi lascio' e mia madre si ammalo' di cancro.

Dopo aver lavorato per mesi come webmaster per diverse aziende turistiche locali, decisi di creare il sito Italianiafiji.it (che al tempo era .com) e grazie ad esso non solo portai a Fiji i Velisti per caso (infatti mi si puo' vedere nella puntata delle Fiji) ma trovai anche lavoro in Italia in una piccola ditta di pubblicita' a Milano. Anche se ero conscio della malattia di mia madre avevo bisogno di cambiare aria, avevo bisogno di rischiare da solo e mia madre stessa se ne rese conto e cosi' partii per l'italia nel 2001.
Non vi sto ad annoiare con i miei anni a Milano (dove la cosa piu' bella che mi capito' fu di conoscere Anna) ma sappiate che dopo la morte di mia madre, nel 2003, le cose non erano piu' le stesse. Mio fratello che ormai era cresciuto un po' testa calda, aveva spesso scontri con mio padre il quale aveva davvero bisogno di una mano con la ditta che prendeva sempre piu' piede ed una sera mi confesso' che gli avrebbe fatto piacere se io fossi tornato a Fiji per aiutarlo.

Beh, non ci crederete ma al tempo Anna era stufa della sua vita di segretaria in uno studio dentistico a Milano e decise di seguirmi e, dopo 2 anni, sposarmi. Oggi siamo qui. Io che aiuto mio padre con la ditta (ed il nuovo negozio di articoli alimentari italiani) e Anna che e' manager dell'ufficio di un resort.
Oltre a questi lavori abbiamo rivisto ed aggiornato il sito www.italianiafiji.it che oggi e' la piu' completa guida online in Italiano interamente dedicata alle isole Fiji.
Oggi siamo gli "Italiani a Fiji" che vogliono condividere le esperienze vissute e tutto quello che succede a Fiji con la nostra madrepatria.

Le cose che ci mancano di piu' dell'Italia?
Personalmente la pizza, il Tex Willer, il parlare con amici al bar, i
supermercati, il cibo, i parenti, gli amici, l'inter, il fare discorsi
sensati con gente intelligente, il guidare per giorni senza fare la
stessa strada 2 volte, i monumenti e molto altro ancora. | Inoltre da
qualche anno abbiamo aperto un'agenzia viaggi specializzata
nell'organizzazione di viaggi su misura alle isole Fiji e Tonga www.vacanzeafiji.it e www.vacanzeatonga.it
Grazie alla nostra passione per i viaggi ed al fatto che conosciamo
personalmente i migliori resort, hotel e attivita' delle Fiji, offriamo
viaggi e vacanze a Fiji e a Tonga a prezzi competitivi e, per chi
prenota con noi, sconti e servizi di assistenza unici.
Siamo in grado di organizzare viaggi e vacanze per diverse tipologie di
viaggiatori: coppie in viaggio di nozze, famiglie con bambini, giovani
alla ricerca d'avventura, amanti di immersioni e pesca e tutti coloro
che sono alla ricerca di una vacanza ai tropici all'insegna del totale
relax.
Vacanze a Fiji, la nostra agenzia:
Offre un approcio all'organizzazione di ogni viaggio innovativo e
personalizzato e siamo fieri di aver aiutato a realizzare il sogno di un
viaggio indimenticabile alla maggior parte dei nostri clienti. Ci siamo
presto resi conto che cio' che offriamo non si limita solo a chi vive
in Italia ma anche a tutti gli Italiani che hanno scelto di vivere
all'estero e che desiderano scoprire la bellezza del Sud Pacifico.
 La nostra vita alle Fiji e' senza dubbio molto piu' rilassata che in Italia.
Le cose piu' belle della vita alle Fiji sono poter prendere tutto con
calma, godersi la natura, scoprire le cose semplici, capire che tante
cose che abbiamo sono inutili e concentrarti sulle cose che ti fanno
stare bene, un sorriso, svegliari con il sole, guardare il mare anche
solo da lontano, guardare la luna e le stelle di notte, guardare un
tramonto in silenzio, curare il giardino, salutare la gente per strada,
comprare cose senza marca, mangiare bene perche' cucini tu, stare
uniti... cose che in Italia non puoi piu' fare (almeno a Milano). Anche
se i nostri lavori occupano gran parte della giornata non rinuciamo a
queste cose e soprattutto non facciamo mancare niente ai nostri 3 cani e
2 gatti che condividono con noi la nostra esperienza domestica e ci
riempiono di gioia ad ogni loro piccola avventura all'interno del nostro
giardino.

Cosa consiglio a chi vuole venire a vivere alle Fiji?
Venire a vivere alle Fiji non e' semplice. Dal '96 ad oggi ho visto
molte famiglie e coppie Italiane distruggersi data la difficolta' e
diversita' culturale di questo paese. Prima di tutto lasciate che dica
che le Fiji hanno regole d'immigrazione ferree e prima di accettare che
voi possiate aprire il vostro business c'e' una lunga ed estenuante
trafila. Dovrete presentare il vostro progetto, che dovra' sottostare
alle leggi locali che sono diverse per ogni settore (es. una ditta che
opera nel turismo deve avere un socio locale al 51%), aspettare i tempi
di approvazione, rispettare le condizioni e i margini di investimento
(sempre per il turismo il minimo investimento e' di F$ 250.000, circa
100,000 euro) e ricordatevi che dovrete essere a Fiji durante questo
periodo per sveltire le pratiche ed essere presenti in caso di problemi.
In poche parole non e' una cosa facile ma niente e' impossibile. Il mio
consiglio personale per chi sogna di trasferirsi alle Fiji e' di venire
qui in vacanza e spendere QUALCHE MESE nelle citta' (e non sulle
isolette) e rendersi conto della quotidianeita' Fijiana vissuta in stile
Italiano.

Per chi invece vuole semplicemente trovare lavoro alle Fiji per qualche anno.
Trovare lavoro alle Fiji per un "non locale" e' cosa ancora piu'
difficile. Le Fiji non amano offrire lavoro a persone straniere che
ricoprono mansioni che potrebbe benissimo ricoprire un locale, Fijiano o
Indiano che sia. Inoltre, nel caso fortuito che trovaste una ditta,
resort o compagnia disposta a prendervi nel loro organico, essa dovra'
pagare per voi una cauzione (che per noi Europei e' di circa 2500 euro)
per assicurarsi che nel caso non vi comportiate bene a Fiji, o nel caso
siate licenziati, la compagnia possa ripagare il vostro biglietto di
ritrono e rispedirvi a casa!!! Inoltre ci sono delle spese di richiesta
del permesso di lavoro di circa 650 F$ (200 euro). Fermo restando che se
davvero troviate una compagnia disposta ad assumervi, solitamente la
compagnia vi chiedera' di pagare sia la cauzione che le spese... quindi
partireste 2700 euro sotto.... a meno che voi non siate dei
super-specialisti e la compagnia Fijiana non possa davvero fare a meno
di voi.
Questo non vuole smontare animi sognatori... ma, come dicevo
precedentemente, l'immigrazione delle Fiji e' uno degli organi che
funziona davvero meglio di quella Italiana e le Fiji rifiutano
lavoratori che possano "rubare" un posto ai lavoratori locali.. anche in
questo caso nulla e' impossibile.

NOTA BENE:
Non consiglio di fare i furbi alle Fiji.
Venire in ferie per trovare lavoro abusivo non e' salutare. Nel caso
veniste scoperti dall'immigrazone verrete accompagnati fisicamente sul
primo aereo con una nota sul passaporto che vi invita a non rimettere
piede nel paese.
Email:
anna@italianiafiji.it
info@italianiafiji.it
frontdesk@vacanzeafiji.it
Web: www.vacanzeafiji.it www.vacanzeatonga.it www.italianiafiji.it www.facebook.com/vacanzeafiji
Di Massimo Dallaglio 09/01/2012 |
|
|
 |
Dal 1907 LA TUA SSICURAZIONE VIAGGI
|
|
|
 |
|
|
|
 |
STUDIARE E LAVORARE ALL'ESTERO
|
|
|
 |
|
|
|
 |
TRASFERIRE DENARO ALL'ESTERO
|
|
|
 |
|
|
|
LO ZAINO PERFETTO COME BAGAGLIO A MANO DA CABINA ADATTO A TUTTI I VOLI DELLE COMPAGNIE LOW COST
Salva
|