TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE IN MARTINICA (Sainte Luce): Lavorare e godersi la vita ai Caraibi, Vittorio Marchetti Di Simona Cortopassi 19/01/2011
Vittorio Marchetti, originario della Toscana, è un ragazzo di 34 anni che dice di essersi trasferito nei Caraibi solo per lavoro. In realtà, c’è molto di più… è un motociclista per passione e nomade nell’anima, che non ha programmato il suo futuro ma sa godersi la vita e ogni luogo in cui vive. Adesso vive e lavora in Martinica, precisamente a Sainte Luce, una delle regioni dove si trovano le spiagge di sabbia bianca più belle della Martinica. Sainte-Luce è un villaggio di pescatori oggi zona particolarmente turistica, che però conserva il suo fascino tipicamente caraibico: qui si vive senza mai guardare troppo l’orologio, tra una tranquilla passeggiata tra i negozi e piacevoli pranzetti nei ristoranti vista mare.
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Ciao Vittorio, quanti anni hai e di dove sei originario? Ciao Simona, io ho 34 anni e sono toscano come te, di Grosseto per la precisione. Sono un motociclista sfegatato… un aspetto della mia vita che ho dovuto “mollare” perché qui ai Caraibi proprio non si concilia.
Quando hai deciso di cambiare vita e trasferirti ai Caraibi e a cosa è dovuta la tua scelta? Lavoro, stress, amore? Ho deciso di partire circa otto mesi fa, ma non è stata determinato da una mia esigenza particolare. È stata un’occasione che mi si è presentata sotto gli occhi e l’ho colta al volo! Mi è stato proposto un trasferimento di lavoro che ovviamente mi avrebbe fatto cambiare vita… e io ho accettato.
E di cosa ti occupi? Lavori nel turismo? No, lavoro per una società di impianti industriali di Milano e in particolare mi occupo della costruzione e dell’avviamento di essi.
E come ti sei trovato ai Carabi? Sembra impossibile pensare che ti possa mancare l’Italia! Ma magari non è così… Sì, infatti, sembra strano ma quando sei lontano è diverso, cambia la prospettiva. Insomma, mi manca il mio paese: piu’ vivo all’estero e piu’ apprezzo l’Italia.
Ma lì avrai trovato un buon motivo per restare? Qual è la cosa migliore che hai trovato lì? Ti rispondo che io vado matto per l’arte culinaria della Martinica. In particolare, adoro le “acras” … che sono le tipiche polpette antillane strafritte a base di baccalà, aromatizzate e leggermente piccanti. Tutte le volte che le mangio, poi mi sento male per la quantità. Oltre alla cucina creola, che è un ricco melange di sapori, profumi e colori, i ristoranti propongono un’ottima cucina francese, italiana, internazionale, asiatica.
Qualcuno dei tuoi amici italiani è già venuto a trovarti? No, per ora non è venuto nessuno… Spero tra un po’! Qualcuno a parole me l’ha promesso, ma per ora non ha ancora preso il volo.
Com’è stato
il cambiamento dall’Italia? Avevi già persone che conoscevi, magari dei
colleghi, e avevi già in mente un’idea del posto?
È stato un bel cambiamento, ero partito da Milano sotto la neve e
arrivare qui in una realtà completamente differente con 35 gradi… e con
questo mare stupendo! Non conoscevo quasi nessuno a parte un collega ed è
stato bello scoprire giorno dopo giorno una nuova cultura e un nuovo
modo di vivere! Dalla mia finestra vedo il mare… e non potrei alzarmi
meglio di così la mattina!
Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere un salto nei Caraibi, cosa si dovrebbe aspettare?
Consigli? Come ti dicevo è un ambiente particolare, bisogna
rallentare, qui non si riesce a organizzare niente: le persone del posto
hanno un concetto tutto loro di puntualità. E qualche volta non è
facile per niente. Io comunque mi sono trovato e mi sto trovando molto
bene, le persone qui sono cordiali e disponibili anche se ci sono molti
giovani che sono totalmente il contrario.

|  Pensando alle tue esperienze passate, se hai già vissuto all’estero,
potresti fare un paragone o una previsione su quello che sarà il tuo
futuro?
È difficile fare un paragone. Prima di venire qui, in passato ho
vissuto in Costa Rica, in Venezuela e praticamente in tutta Italia e un
po’ anche in Europa. La verità è che ora avrei un gran piacere di
tornare a casa mia, in Toscana, ma non è possibile. Non so se continuerò
a vivere qui, il mio futuro per ora non me lo immagino. Penso che
finito il mio periodo qui, avrò un’altra destinazione in un’altra parte
del mondo. Mi sento un po’ nomade.
Oltre a lavorare, cosa fai?
La mia giornata tipo è rimasta più o meno la stessa, lavoro, lavoro,
lavoro però poi… tutte le sere vado al mare! Qui ci sono 35 gradi: come
fai a non andarci!
Ciao Vittorio, grazie per la tua disponibilità: salutaci nella lingua ufficiale della Martinica!
Ti posso salutare in francese che è la lingua ufficiale, ma preferisco in creolo: A pli’ tar ( si scrive e si pronuncia così).
Di Simona Cortopassi 19/01/2011 |
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Dal 1907 LA TUA SSICURAZIONE VIAGGI
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STUDIARE E LAVORARE ALL'ESTERO
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TRASFERIRE DENARO ALL'ESTERO
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 VERIFICA IN QUALI PAESI PUOI TRASFERIRTII cittadini europei all'interno della UE possono
trasferire la propria residenza liberamente. Nei
Paesi
extraeuropei la residenza puo' essere richiesta e concessa in base a
certe condizioni economiche: alcuni Stati prevedono il trasferimento,
presso una banca locale, della propria pensione o rendita oppure di
un capitale minimo al fine di ottenere la rendita richiesta. In altri
Paesi viene richiesto un versamento annuale a fondo perduto oppure
l'acquisto o l'affitto di un immobile: ogni Paese ha un ventaglio molto
interessante e diverso di opportunita'.

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LO ZAINO PERFETTO COME BAGAGLIO A MANO DA CABINA ADATTO A TUTTI I VOLI DELLE COMPAGNIE LOW COST
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